Grande Fratello Vip: diversità, disuguaglianze e analogie… Filippo Nardi dice la sua





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Dopo una solo settimana dal suo secondo ingresso nella casa del Grande Fratello Vip, Filipppo Nardi venne immediatamente squalificato per affermazioni giudicate “troppo spiacevoli” nei confronti di Maria Teresa Ruta.
Grande appassionato del programma segue anche questa edizione e non può fare a meno di notare ciò che tutti notano da qualche tempo a questa parte, e si “sfoga” parlando del programma.
Tutti, Filippo compreso, notano comportamenti diversi nei confronti dei diversi concorrenti riguardo ai casi di parole, espressioni o comportamenti sopra e fuori le righe, oggettivamente molto diversi e visivamente più “gravi” di quello che fece Nardi.
Non solo lui fu punito ingiustamente o troppo duramente dal programma, anche Stefano Bettarini e Fausto Leali furono giudicati colpevoli di affermazioni poco appropriate e “gravi” pena la loro squalifica, che ha portato pesanti cause anche dopo l’uscita dalla casa più spiata d’Italia.
Prima di tutto la non partecipazione in studio durante le puntate del Grande Fratello, divieto per i concorrenti squalificati per “gravi cose” e un susseguirsi di “oscuramenti” da programmi Mediaset e la gogna mediatica che nell’era del digitale e del regno dei social crea danni anche di grave entità difficili da superare o addirittura in alcuni casi con minacce di morte e pesanti offese.
Filippo e gran parte del pubblico hanno un pensiero comune, il programma ha “presso una brutta piega”, e questo lo abbiamo detto anche noi.
“Il pubblico sovrano non è più, come dice Filippo, “ignorante” come una volta, nel senso che è più informato, oggi si accorge di tutto perché ci sono i social, la diretta, ecc”.
Ma le dinamiche di questo gioco, capostipite di tutti i reality games corre su binari di dinamiche forzate, realizzate a tavolino, che sempre più scadono in bassezze che vanno bene oltre al motivo del formtat.
Si tratta di un reality game e quindi dovrebbe mostrare la realtà delle persone o dei personaggi, rivelando le realtà anche personali dei concorrenti, appassionando con la loro vita il telespettatore e facendosi amare ed apprezzare ancora di più.
Questa è la vera vittoria di questo programma, e quindi è naturale che espressioni colorite dell’uso comune del parlare dialettale delle persone “scappi” durante le confidenze e le lunghe chiacchierate tra i gieffini, ma questo non significa approfittarsi del modernissimo “tutto concesso” nascondendosi dietro al dito del “basta politically correct”.
Tutto ciò che stiamo vedendo va al di là della battuta “da bar” o dall’ espressione più o meno indelicata che tra amici o in momenti di goliardia quotidianamente nel vissuto ognuno può pronunciare, ma non significa però che si possa dimenticare il fatto di essere in televisione, ripresi 24 ore su 24 e che proprio la tv dovrebbe essere uno dei mezzi più importanti e incisivi per mostrare valori e comportamenti, tali da far recepire un messaggio al telespettatore di grande spessore culturale e umano.
“Le cose dovrebbero essere reali, dovrebbero lasciare andare le persone e farle essere loro stesse”, dichiara Filippo, e ha ragione.
Forse allora il problema nasce nel momento della scelta del cast…
“Il cast di quest’anno va bene per questo genere di programma, perché come dicevo prima il Gf non è più quello di 20 anni fa, se il Gf deve essere esasperato, avere mille dinamiche di un certo tipo allora il cast è giusto”, aggiunge Nardi.
Un gruppo scelto per la maggior parte per creare dinamiche continue, intrighi e intrecci degni di una bassa soap opera a volte, lasciatecelo dire, scadente…
“ Il pubblico ha bisogno di vedere personaggi personaggi con una carriera e una personalità che non devono forzare la mano … poi ci sono tutte queste forzature che ci sono da parte del programma, è tutto basato continuamente sugli inciuci”.
Filippo parla anche dell’ amarezza riguardo all’etichetta che viene posta su una persona giudicandolo “bullo” o “violento”… e non si risparmia su parole dure ma molto veritiere “Loro pensano solo al programma e se possono marciare su una parola detta di troppo lo fanno senza pensarci due volte. Quello che a me dispiace è che il trattamento non è uguale per tutti e di questo se ne sono accorti tutti:”
Le differenze ci sono e sono ben evidenti, in questa edizione specialmente, si sono visti concorrenti squalificati per gravità di cose, che presenziano puntata dopo puntata come dei protagonisti indiscussi solo per creare gioco e alzare lo share, in barba alla rigidità del passato, giusta o meno, e alla definizione che questo reality deve ricordarsi di avere…
Se richiamassero Filippo, lui parteciperebbe di nuovo ma senza fidarsi di questi meccanismi che fanno rimanere con “l’amaro in bocca”.
Nardi vuole poi dare un consiglio al conduttore e agli autori, dovrebbero riordinare il gioco, ricondurlo sulla strada giusta e mai dimenticare che basta poco, specie al giorno d’oggi, a creare accanimento verso una persona e di stare attenti a non cadere nell’ ipocrisia quando si fa i paladini della giustizia, “anziché pensare solo all’ascolto del programma pensate anche sull’effetto che potrebbe avere su una persona”.
Il sentimento di solidarietà umana, di comprensione verso gli altri più deboli e non cosi “moderni” e il modo di trattare con le persone diverse tra loro sono valori dimenticati e che stanno portando allo sfacelo della società e della televisione…